ORIENTARSI NEL MONDO DEI BES: BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI

QUANDO SI DETERMINA UN BISOGNO EDUCATIVO SPECIALE?

​“Un alunno con BES è un alunno con apprendimento, sviluppo e comportamento in uno o più dei vari ambiti e competenze rallentato o problematico e questa problematicità è riconosciuta per i danni che causa al soggetto stesso.”

Questi rallentamenti possono essere globali o pervasivi (es. autismo), specifici (es. DSA), settoriali (es. Disturbi da Deficit di attenzione e Iperattività), e più o meno gravi, permanenti o transitori.

​In questi casi i normali bisogni educativi che tutti gli alunni hanno ( bisogno di sviluppare competenze, di appartenenza, di identità, di valorizzazione ecc.) si connotano per qualcosa di «particolare», di speciale.

L’alunno necessita quindi di approcci educativi, didattici, psicologici personalizzati.

I BES nascono in maniera formale nel 2012 con la direttiva ministeriale “Strumenti di intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica “.

​I Bisogni Educativi Speciali si dividono in tre grandi aree:

​Area delle disabilità motorie e disabilità cognitive certificate dal Servizio Sanitario Nazionale, che indicano la necessità dell’insegnante di sostegno e di un Piano Educativo Individualizzato (PEI)

Come possiamo vedere, questa prima categoria di BES riguarda gli studenti con disabilità fisica, psichica o sensoriale (per esempio non udenti, non vedenti, affetti da disturbi dello spettro autistico o da ritardo cognitivo). La disabilità deve essere certificata dal Gruppo disabilità minori costituito presso le Asl, secondo le classificazioni internazionali proposte dall’Organizzazione Mondiale della Sanità: ICD10 (manuale diagnostico per la classificazione delle malattie) o ICF (classificazione del Funzionamento della Disabilità e della Salute, una nuova modalità diagnostica basata sulla descrizione delle reali performances del soggetto nel suo ambiente).

Viene quindi stilato il Profilo Descrittivo di Funzionamento dell’alunno, allo scopo di avviare il processo di inclusione scolastica con l’assegnazione delle ore di sostegno e viene redatto è il PEI, Piano Educativo Individuale, che viene steso dal Consiglio di classe in collaborazione con la famiglia e con il referente Asl.

Il PEI è uno strumento che si propone di costruire un “progetto di vita” riguardante la crescita personale e sociale dell’alunno disabile, prevedendo attività educativo-didattiche scolastiche ed extrascolastiche.
La valutazione scolastica dell’allievo può avvenire attraverso prove identiche a quelle della classe o prove equipollenti, se gli obiettivi didattici sono del tutto o in parte riconducibili a quelli della classe. Se non lo sono, la valutazione, che deve comunque avvenire, si baserà su prove differenziate e sarà finalizzata alla certificazione delle competenze.

Area dei disturbi evolutivi specifici tra i quali i DSA (dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia), l’ADHD (deficit di attenzione e iperattività) e altri Bisogni Educativi Speciali come il DSL (Disturbo del Linguaggio), Deficit delle abilità non verbali, Deficit della coordinazione motoria, FIL (Funzionamento intellettivo Limite), Spettro autistico lieve. Sono tutti disturbi che hanno in comune una base neurobiologica in assenza di un deficit cognitivo.

Questi sono certificati dal Servizio Sanitario Nazionale o da specialisti privati abilitati.

Gli studenti con Disturbo Specifico dell’Apprendimento sono tutelati dalla legge 170/2010 che prevede per loro la stesura, a scuola, del Piano Didattico Personalizzato (PDP). Il PDP è lo strumento per la gestione didattica degli studenti con DSA e al suo interno devono essere contenuti tutti gli strumenti compensativi e le misure dispensative da attuare per quello specifico studente.

La compilazione del PDO deve avvenire ogni anno entro il primo trimestre di scuola e a redigerlo è il collegio docenti dello studente.

Gli studenti con DSA non hanno diritto all’insegnante di sostegno, mentre gli alunni con ADHD e altri Disturbi del neurosviluppo posso essere soggetti all’insegnante di sostegno a seconda di una maggiore gravità del disturbo.

Area dello svantaggio socio-economico, linguistico e culturale.

Fanno parte di questa area gli studenti che con continuità o in determinati periodi più o meno brevi, possono manifestare dei Bisogni Educativi Speciali per motivi fisici, biologici, fisiologici, psicologici e sociali rispetto ai quali necessitano che la scuola offra loro una adeguata e personalizzata risposta.

Sono studenti che hanno: svantaggi linguistici (non parlano la nostra lingua poiché sono arrivati da poco in Italia), svantaggi culturali o socio economici ( dovuti all’ambiente in cui stanno crescendo), oppure hanno difficoltà  di tipo comportamentale e relazionale.

In tutti questi casi le difficoltà sono osservate e messe in luce dalla scuola, quindi sarà il collegio docenti e gli stessi insegnanti che decideranno che quel bambino/ragazzo in quel momento ha un Bisogno Educativo Speciale e quindi ha bisogno anche di una adeguata risposta dalla scuola. In questo caso saranno gli insegnanti che decideranno di stilare un PDP (Piano Didattico Personalizzato).

In questi casi non è previsto l’insegnante di sostegno.

Dott.ssa Elisa Vecchi

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